Istituto Omnicomprensivo Sammy Basso

Montenero di Bisaccia - Mafalda

In 570 AD, during the Lombard period, the Duchy of Benevento was established, its territory extending over what are now the central-southern regions of Italy, including Molise. During this time, Montenero was initially incorporated into the County of Chieti and later into the County of Termoli. The Count of Termoli ordered the construction of the castle of Montenero, along with its walls, towers, and other fortifications. These structures were modified several times over the centuries, beginning with the Norman occupation. In 872, Montenero was under the jurisdiction of the Abbey of Santa Maria a Caleno, located in the Gargano region. In 1181, one of the first feudal lords of Bisaccia and Montenero was Riccardo del Borrello of Agnone. This nobleman reinforced the castle, which was surrounded by defensive walls and had three civic gates: Portella (no longer visible today), Porta Mancina, and Porta del Fosso (later known as “Porta Nuova”). The Borrello family maintained control over Montenero throughout the Swabian period. With the succession of Angevin and Aragonese dominations, Montenero came under the rule of various feudal lords until the D’Avalos family acquired the fief at auction in 1676 and held it until the end of feudalism in 1806.

The town — crossed by two main streets, known as the “upper square” and the “lower square” — remained enclosed by thick walls, equipped with arrow slits and guard posts, until the 18th century. Over time, the castle gradually lost its fortified appearance and was eventually purchased by the Luciani family, who transformed it into a noble residence. Nicola Luciani owned a significant industrial complex, which included a pasta factory, a mill, an oil press, and a wool mill. Thanks to these facilities, Montenero received electricity as early as 1905.

 

Bibliographic references:

 

(Inner courtyard of Palazzo Luciani)

 

(Interiors of Palazzo Luciani)

 

Segue la versione in italiano:

 

Dal Castello a Palazzo Luciani.
A piccoli passi nel Centro storico di Montenero di Bisaccia

Alla fine del VI secolo, in epoca longobarda, venne costituito il Ducato di Benevento, il cui territorio si estendeva nelle attuali regioni dell’Italia centro-meridionale, fra cui il Molise. In tale periodo Montenero fu aggregato dapprima al Contado teatino e poi a quello di Termoli. Il conte di Termoli fece costruire il castello di Montenero, le mura, le torri e altre fortificazioni. Tali strutture vennero più volte rimaneggiate nel corso dei secoli, a partire dall’occupazione normanna. Nel 872 Montenero risulta alle dipendenze dell’Abbazia di Santa Maria a Caleno, nel Gargano. Nel 1181, uno dei primi feudatari di Bisaccia e Montenero fu Riccardo del Borrello di Agnone. Tale nobile rafforzò il castello, circondato dal muro di cinta con tre porte civiche: Portella (oggi non più visibile), Porta Mancina e Porta del Fosso (in seguito detta “Porta nuova”). La famiglia Borrello tenne in dominio Montenero per tutto il periodo svevo. Con l’avvicendarsi delle dominazioni di Angioini e Aragonesi Montenero passò sotto il dominio di vari feudatari fino ai D’Avalos, che acquistarono il feudo all’asta nel 1676 e lo detennero fino al termine del feudalesimo (1806).

Il paese – attraversato da due strade principali, dette “piazza di sopra” e “piazza di sotto” – rimase circondato da spesse mura, provviste di feritoie e posti di guardia, fino al secolo XVIII. In seguito, il castello perse via via l’aspetto fortificato e fu infine acquistato dalla famiglia Luciani, che lo trasformò in residenza signorile. Nicola Luciani possedeva un importante stabilimento, che comprendeva un pastificio, un molino, un oleificio e un lanificio, grazie ai quali Montenero ricevette l’energia elettrica fin dal 1905.

 

Riferimenti bibliografici:

Di Pietro, G. De Filippo, Montenero di Bisaccia. La storia, i documenti, le immagini, Luciano editore, Napoli, 2003, pp. 120-121.

Masciotta, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. 4 – Il Circondario di Larino, Arti grafiche Di Mauro, Cava de’ Tirreni, 1952, pp. 287-295.

A. Paterno, Storia di Montenero di Bisaccia dalle origini ai nostri giorni, Cooperativa editoriale tipografica, Lanciano, 1969, pp. 61-63.