Istituto Omnicomprensivo Sammy Basso

Montenero di Bisaccia - Mafalda

A frantoio ipogeo is a particular type of olive oil mill built entirely underground, carved into the rock. These subterranean spaces offered several advantages, maintaining a constant temperature between 15 and 20 degrees Celsius, ideal for preserving olive oil and protecting it from deterioration caused by excessive heat or cold. The hidden location also safeguarded the valuable product from potential looting.

The frantoio ipogeo located within Palazzo Iavicoli dates back to the mid-19th century and stands as a testament to a widespread production method in southern Italy, which remained in use until the early decades of the 20th century. This type of mill, hewn from sandstone, employed large stone grinding wheels, typically powered by animals such as mules or donkeys, and manual presses for extracting oil.

The residence of the Iavicoli family still preserves artistic and decorative elements, such as a carved stone architrave on the ground floor, adorned with four floral high-reliefs and enriched by the following Latin-style dedication:

 

NICOLAUS ME

JAVICOLA

PER

THEOPHILUM DE

FRANCESCO

 

QUID POTUI FECI

FACIANT MELIORA

POTENTES

A.D. 1851

 

The inscription reads: “What I could do, I did; let those who can do better.”
It also dates the building to 1851, by the will of Nicola Iavicoli, a wax maker and landowner, deputy acting magistrate during the Bourbon rule.

 

Bibliographic reference:

AA.VV., Montenero di Bisaccia, il gusto della vacanza, Creative, Torrevecchia T., 2011, p. 8.

(Presses of the Iavicoli olive mill)

(Stone mill of the Iavicoli olive press)

 

Segue la versione in italiano

 

Frantoio ipogeo di Palazzo Iavicoli

 

Un frantoio ipogeo è una particolare struttura per la produzione dell’olio d’oliva, costruita interamente sotto terra, scavata nella roccia. Gli ambienti sotterranei offrivano diversi vantaggi, garantendo una temperatura costante fra i 15 e i 20 gradi, ideale per la conservazione dell’olio, proteggendolo dalle alterazioni causate da caldo e freddo eccessivi. La posizione nascosta, inoltre, metteva al riparo il prezioso prodotto da eventuali saccheggi.

Il frantoio ipogeo presente all’interno di Palazzo Iavicoli risale alla metà del XIX secolo ed è testimonianza di una pratica produttiva molto diffusa nell’Italia meridionale, fino ai primi decenni del Novecento. Questo tipo di frantoio, scavato nella roccia arenaria, utilizzava grandi macine in pietra, mosse generalmente dalla forza animale, come muli o asini, e torchi manuali per l’estrazione dell’olio.

Il palazzo gentilizio Iavicoli conserva ancora oggi elementi artistici e decorativi, come un architrave in pietra lavorata, posto al piano terra e adornato di quattro altorilievi con motivi floreali, arricchiti dalla seguente dedica di stampo latineggiante:      

 

NICOLAUS ME

JAVICOLA

PER

THEOPHILUM DE

FRANCESCO

 

QUID POTUI FECI

FACIANT MELIORA

POTENTES

A.D. 1851

 

L’iscrizione recita: «Ciò che potevo fare, l’ho fatto; facciano meglio coloro che possono». Essa data inoltre il bene al 1851, per volere di Nicola Iavicoli, fabbricante di cera e latifondista, vice pretore supplente durante il dominio borbonico.

 

Riferimenti bibliografici:

AA.VV., Montenero di Bisaccia, il gusto della vacanza, Creative, Torrevecchia T., 2011, p. 8.